È necessaria semplicità nell’azione politica

20/02/2020

È
interessante notare come all’inizio di ogni campagna elettorale si
moltiplichino  le lettere ai giornali, da
parte di candidati che, giustamente, desiderano farsi conoscere e far conoscere
le proprie idee.

Nelle
ultime tornate elettorali ho curiosato come lettrice tra i vari scritti.

Fatico
a capire come mai alcune persone, politici o aspiranti tali, quando scrivono
sui giornali devono farlo usando un linguaggio che non è il loro.

 Ovvero, avete presente il detto “parla come
mangi”? In questo caso mi vien da dire: “scrivi come parli”. L’abitudine di
scrivere in politichese, forse per far vedere che lo si sa fare, secondo me è
contrario a quello che la gente comune ricerca. Il politico deve essere una
persona vicina ai cittadini, deve esprimersi in modo comprensibile per tutti,
pur trattando anche temi magari complessi.

Se
leggiamo un articolo di uno scrittore o di un uomo di cultura, ci aspettiamo un
articolo scritto in un italiano elevato, ricercato nei contenuti. Un articolo
che richiede la giusta concentrazione.

I
politici o aspiranti tali dovrebbero a mio avviso rivolgersi a tutti. Usare un
linguaggio troppo complicato fa si molti lettori dopo 7-8 righe abbandonino la
lettura. Questo non vuol dire trattare i temi in maniera superficiale, ma
presentarli in modo che tutta la popolazione possa capire il messaggio.

Tra
i contributi simpatici e scritti in un modo semplice ed accessibile a tutti vi
è il settimanale contributo di Erasmo Pelli A
spasso con Lola
. Tratta temi o vicende attuali in maniera genuina, senza
troppi fronzoli, sono articoli che vengono letti da moltissime persone.

Durante
questa campagna mi voglio impegnare a seguire questa linea: semplicità.
Scrivere come parlo, senza cadere nella tentazione del politichese.

Allo stesso modo in cui i politici dovrebbero
esprimersi in maniera semplice, a mio avviso occorre anche proporre ricette
semplici. Mi spiego meglio. Spesso si assiste a proposte esagerate da parte di
politici o aspiranti tali, “la città dovrebbe acquistare un certo sedime da
adibire a spazi utili a tutti”, quando il costo dell’operazione è fuori portata
e allo scopo sono già previsti altri spazi. Queste uscite accattivanti servono
solo ad illudere i cittadini. Aspiriamo a portare proposte concrete e attuabili,
come potrebbe essere per esempio un aiuto concreto agli anziani che hanno
difficoltà (magari perché soli) a portare i propri rifiuti agli ecocentri,
servizio che la città potrebbe anche organizzare avvalendosi della
collaborazione di altri enti che già operano nel settore. La politica deve
partire dalle piccole azioni, i grandi progetti sono già avviati e vanno
sostenuti, ma la popolazione si aspetta anche piccoli sforzi che migliorino la
propria qualità di vita.

Laura
Tarchini, Candidata al Municipio di Lugano